Omega Speedmaster Professional "Moonwatch"

Omega Speedmaster Professional Moonwatch 

Parlare di alcune referenze e di "mostri sacri" dell'orologeria può risultare senza dubbio un esercizio di stile alquanto presuntuoso vista la grande diffusione di informazioni già presenti sul web. Pertanto, parlando del mio Omega Speedmaster Professional, mi limiterò a raccontarvi le mie sensazioni e ciò che rappresenta per me.

Correva l'anno 1992, ed ero prossimo a ricevere la Prima Comunione. Si avvicinava pertanto il momento di scegliere il tanto desiderato regalo da parte dei nonni. Ricordo in maniera molto nitida che, nonostante avessi 10 anni, il mio interesse per gli orologi era già decisamente accentuato. In quei tempi ovviamente, le pubblicità giravano quasi esclusivamente su carta stampata. Ed un pomeriggio di ritorno da scuola vidi su un quotidiano nazionale (forse il Corriere della Sera) una pubblicità che è ancora impressa nella mia mente!
Un cronografo dalle linee pulite e dal quadrante nero, posto di fianco ad un uomo in tuta spaziale bianca. Quest'ultimo a sua volta indossava il tipico casco con visiera a specchio e su di essa si rifletteva l'immagine della superficie lunare! L'immagine era decisamente inequivocabile! Agli occhi di un bambino era senza ombra di dubbio il non plus ultra degli orologi!
Questo è stato il mio primo incontro ed il primo ricordo che ho del Moonwatch! 
Ovviamente rimasi talmente colpito da questo segnatempo, che la mia ingenuità dettata dall'età, mi spinse a chiederlo ai nonni come regalo per l'evento che avrebbe avuto luogo di lì a poco. 
Ovviamente la mia richiesta non fu soddisfatta, e oggi comprendo bene il perché, totale inconsapevolezza. Alla fine scelsi un Bulova a quarzo che custodisco gelosamente ancora oggi, ma questa è un'altra storia.
Da quel primo incontro con l'Omega Speedmaster Professional, a quando acquistai finalmente il mio, passò moltissimo tempo. 
Il mio interesse per l'orologeria rimase sopito per circa 25 anni, fatta eccezione per un passaggio in occasione di un'altra ricorrenza importante per me e di cui parlerò in un altro articolo. 
Coincidenza volle però che nel 50° anniversario del primo allunaggio da parte dell'uomo, un Moonwatch atterrò finalmente sulla superficie del mio polso (per rimanere in tema).
La referenza in mio possesso (3570.50.00) è entrata in collezione nel 2019, e si tratta di un esemplare acquistato di secondo polso, full set, prodotto nel 2012.
La sua scatola è quella rossa, la scatola della tradizione Omega degli anni passati. l'averla in ottime condizioni estetiche e funzionali, me la fa apprezzare moltissimo soprattutto per il suo colore scarlatto e per la qualità della pelle utilizzata per il suo confezionamento.

La scatola rossa dell'Omega Speedmaster professional

Questo mio Speedmaster incassa il calibro 1861 a carica manuale derivante dalla logica di progettazione dal più celebre e storico 321. Quest'ultimo a sua volta fu progettato su base Lemania 1873. Presenta una riserva di carica di 48 ore, la carica manuale ed una resistenza all'acqua di 5 ATM. 

foto dell'omega speedmaster moonwatch

Non ha certificazione Cosc e a livello meramente tecnico non è sicuramente un prodigio di precisione e raffinatezza, ma senza dubbio è uno dei calibri cronografici più robusti mai realizzati, tanto da essere certificato dalla Nasa per l'utilizzo durante le missioni spaziali. 
Il diametro cassa è di 42 mm e le anse terminano con la tipica forma ad elica, marchio di fabbrica della Maison.
Il fondello a vite nasconde il movimento, ma mostra in rilievo una pregevole lavorazione del bellissimo Ippocampo simbolo della Casa di Bien, oltre che le incisioni che lo certificano quale segnatempo scelto dalla Nasa per le missioni umane nello spazio. Importate sottolineare inoltre, la presenza della scritta "The first watch worn on the Moon", ovvero "Il primo orologio indossato sulla Luna". Un grande primato storico.

Incisioni sul fondello dell'Omega Speedmaster Professional

Il vetro che sormonta il quadrante nero, è il tradizionale vetro plexiglass che gli conferisce minor praticità nell'uso (ricordo che è decisamente più sensibili ai graffi e delicato in caso di urto accidentale), ma un fascino ed un calore indescrivibile, che il vetro zaffiro non riesce a trasmettere. 
Il quadrante nero con indici a bastone e sfere bianche, risulta essere di immediata leggibilità. Questo era un vero requisito direttamente  richiesto dalla Nasa durante la gara d'appalto dell'epoca (se così possiamo definirla) per la scelta del segnatempo da usare nelle missioni spaziali. I sub contatori hanno la particolarità di essere "scavati" nel quadrante, scelta che gli conferisce una marcata tridimensionalità visiva. La luminescenza è garantita su indici e sfere, ed è realizzata pasta Superluminova di tipo C3. La lunetta esterna presenta un inserto ghiera in alluminio nero con numeri bianchi calibrata su scala tachimetrica utile per la misurazione della velocità di vettore su una distanza di 1000 metri percorsi. Ricordo infatti che la linea Speedmaster di Omega (anche il nome non è equivocabile) nasce principalmente per le competizioni motoristiche.

dettagli del quadrante del Moonwatch

Il bracciale in acciaio a maglie e finali pieni risulta essere molto comodo al polso in qualsiasi stagione. L'alternanza tra maglie satinate e micro maglie lucide, gli conferisce un aspetto sportivo ed elegante al contempo. 

Il bracciale dell'Omega Speedmaster professional

La clasp in acciaio pieno presenta semplicemente i fori per micro regolazione, e la scatoletta è di dimensioni contenute (decisamente contenute se la confrontiamo con quella del Seamaster Diver 300m di cui trovate l'articolo qui sul blog) e si aziona premendo i due tasti laterali.
La maglia centrale che si dirama dalla attaccatura della cassa è sporgente ed influenza un po' la sua vestibilità, allungando seppur di poco il suo ingombro sul polso (lug to lug). 
Ma per fortuna uno dei tanti pregi del Moonwatch è che può essere definito come un "divoratore di cinturini" inteso come quell'orologio in grado di dare il meglio di sé anche con altri configurazioni: dai cinturini in pelle, a quelli in gomma, passando dai nato, ai cinturini NASA in velcro, e qualsiasi sia la combinazione e scelta cromatica, è in grado di digerirla benissimo mostrandosi sempre nel suo massimo splendore. 

Foto del moonwatch con altri cinturini
Omega Speedmaster con cinturini nato

Per concludere questo mio articolo, posso ritenermi fortunato ad essere in possesso di questo segnatempo. Questa referenza non è più in produzione, in quanto sostituita da una nuova versione di Speedmaster con calibro con scappamento coassiale e nuovo bracciale di nuova progettazione . Sicuramente siamo difronte ad un orologio tecnicamente più avanzato e performante (parliamo di un calibro certificato Metas e Master-Chronometer), ma che un po' si discosta alla quella famiglia di Moonwatch che deriva direttamente dal loro antenato 321. Ultima considerazione in merito al suo andamento nel mercato secondario (essendo fuori produzione). Ho constatato che un esemplare in ottime condizioni e completo così come lo acquistai io esattamente tre anni fa, oggi ha ricevuto oggi nel momento in cui scrivo, un incremento di circa il 70% in più del prezzo che dovetti sostenere io al momento del mio acquisto. Pertanto questo decreta il fatto evidente e sotto gli occhi di tutti, che il cronografo principe di casa Omega è senza ombra di dubbio premiato dai collezionisti.

Omega Speedmaster al polso

Grazie per aver letto questo ultimo articolo e se i miei contenuti sono di vostro gradimento, vi invito a condividerli con i vostri amici appassionati come noi! 
Mi rendereste molto felice.
Un caro saluto a tutti

Luigi 

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